About Me

Daniela Chionna

Nata a  Francavilla Fontana (Br) nel1969.

Sempre sospesa tra Arte e Design fa il suo esordio nel 1995 in occasione del Festival dei Due Mondi di Spoleto. Per l’occasione presenta una collezione di sculture funzionali dalla forte valenza evocativa, ispirata ai quattro elementi (Terra, Fuoco, Acqua, Aria), progetto molto apprezzato dal pubblico e dallo stesso Gian Carlo Menotti. Ne consegue la collaborazione con scenografi e la partecipazione al Fuori Salone del Mobile di Colonia – Germania.

Nel 2002 crea Quadri e Contenitori di Luce, strutture polimateriche luminose di ispirazione astrattista, progetto selezionato per il Salone Satellite 2002 in occasione del Salone Internazionale del Mobile di Milano; un mix tra pittura, scultura e design dove la luce consegna l’intera opera a una nuova dimensione.

Il suo modus operandi, sempre fluttuante tra rigore geometrico, naturalità, cromatismo e funzione, rivelano uno studio filosofico e pratico centrato non solo sull’opera ma anche sulla relazione che intercorre tra la stessa e lo spazio che la contiene.

Le sue opere sono state selezionate da: Centro di Produzione Rai 3 di Torino, Pitti Immagine di Firenze, Draka Production – produzione cinematografica, riviste di settore.

Interviste, riprese televisive: Rai 3 Centro Produzione Torino, Rai 3 Lombardia, Rai 3 Puglia, Canale 5, Rete 4, Tele Norba, TRCB Tele Radio Città Bianca Ostuni (Br), Sky Puglia – Basilicata.

Dal 2013, dopo un periodo di introspezione e profondi cambiamenti, intraprende un percorso dedito a una ricerca prevalentemente pittorica sempre tesa ai differenti livelli della trasfigurazione astratta, con saltuarie incursioni nella scultura e l’installazione.

Nel 2018 è presente ad Arte Padova con un ciclo di opere dedicate alla cosmogonia e ai non luoghi o luoghi della creazione. Una riflessione sull’Universo e sul campo quantico e le infinite energie che lo pervadono : l’intento dell’artista non è più quello di rappresentare “qualcosa” ma lasciare che attraverso l’opera “qualcosa” si manifesti. Superfici materiche dai colori essenziali e profondi, a volte disturbate da un segno libero o dall’inserimento di elementi naturali: una celebrazione arcaica del Creato che troverà sfogo nelle grandi tele dedicate ai Paesaggi Interiori.

Nel 2019 espone in Giappone – Osaka.

Sempre nel 2019 nasce il progetto “Appunti Onirici – Dream Notes”, un atto performativo tra Arte Contemporanea (pittura) e Improvvisazione Musicale (Pat Battstone – pianoforte, Giorgia Santoro – flauto) destinato a diventare un album discografico prodotto dalla prestigiosa etichetta Leo Records, distribuzione internazionale. Tour in Italia (Lecce, Bari, Crema, Milano) e Stati Uniti (Boston, New York, Cincinnati).

Daniela Chionna lavora nella sua casa- atelier. Collabora con curatori, architetti, scenografi, musicisti.

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Cosa pensa la critica

Daniela Chionna è innegabilmente un'Artista.
Ogni aspetto di lei parla la lingua dell'Arte,come testimoniano il suo percorso creativo, il background e la potente energia pervade,manifestandosi con esplosiva immediatezza sulle tele, come un'istantanea fotografica. Le sue opere comunicano un linguaggio apparentemente complesso ma chiarissimo.[...] Contemplare una sua Opera è un autentico nutrimento per l'anima[...]
Arcangelo Bungaro
Jewelery designer
Dentro la Creazione
La ricerca artistica di Daniela Chionna mi colpisce spiritualmente, intellettualmente ed esteticamente. Ammirare le sue opere è un atto dinamico, sacro. Lo sguardo viene spinto ad immergersi, con un senso di effettiva profondità, in una geografia materica e simbolica dove le predominanti di colore nero/blu sconfinano in un ordine sferico sì, ma il cui centro è nell’infinita suggestione dei rimandi di colore in crateri, valli, nebulose. Un’orbita, un viaggio. Lo sguardo viene invitato da scivolate maree, con apertura di colore nei toni più chiari e più scuri, versamenti linfatici dove si abbeverano punti cromatici rosso vivo, un’irresistibile celebrazione alla vita.
Angela Marano
Fotografa
Terre Nuove
Spaccati pittorici che paiono vertiginose vedute dall’alto di masse continentali o, al contrario, sprofondamenti ravvicinati dello sguardo sulla pelle della materia.
Nicola Micieli
Storico dell'Arte
CALCE
Ciclo di quattro opere pittoriche di cui tre ispirate al colore bianco-calce e alle tinte-stinte dei vecchi muri dei caseggiati dei centri storici e delle case costiere della Puglia. La quarta opera è ispirata alla lucente scogliera del Salento a strapiombo sull’Adriatico. Calce, archeologia dell’anima, memoria presente. Muri tinti di candida calce, rituale che ogni anno scandisce il tempo dell’arrivo della bella stagione, graffi, evocative crepe, bianche screpolature da cui affiorano vecchie e sbiadite tinte : rosso mattone, celeste cobalto, giallo senape; colori antichi, sempre cari ai popoli del Mediterraneo. Un viaggio cromatico dove l’artista indaga l’identità di un Luogo cercando di riprodurne quel fascino vibrante di vita e storia che lo caratterizza.
Riccardo